Leggende Alpine è una guida per coloro che aspirano a rendere appetibile la montagna per tutti, promuovendo una frequentazione
che ne rispetti il territorio.
La sostenibilità e la fattibilità fanno da cardini al progetto, il quale fine è di ripristinare la frequentazione responsabile della montagna e promuovere un interscambio culturale e morale tra gli abitanti della montagna ed i visitatori.
IL FORMAT
Il format richiede l’impegno degli abitanti locali nella preparazione della scenografia.
La leggenda alpina, scelta a piacere dall’organizzatore, viene riportata in vita grazie a strumenti e oggetti che, a supporto dell’ambiente naturale già presente ed ad un po’ di immaginazione, faranno da quinte al racconto.
É prevista, inoltre, un’applicazione digitale dedicata, che aggiornerà continuamente la lista completa dei percorsi che entrano a far parte dell’iniziativa Leggende Alpine.
A conclusione della storia, che equivale al raggiungimento della metà stabilita dall’itinerario, è compito dell’organizzatore, quello di provvedere alla consegna di piccoli premi agli escursionisti.
Ciò rappresenta un’occasione per la diffusione dell’iniziativa Leggende Alpine, ma anche di qualsiasi altra racchiusa nel sistema Made in Alpi.
Il format si intende come ripetibile ed espandibile in qualsiasi location.
LA SCELTA DELLA LEGGENDA
LA LEGGENDA DI RE LAURINO
Sul Catinaccio, laddove oggi si intravvede fino a primavera inoltrata una grande chiazza di neve racchiusa in una sorta di catino, si adagiava una volta il Giardino di Rose di Re Laurino.
Re Laurino regnava su un popolo di nani che scavava nelle viscere
della montagna alla ricerca di cristalli, argento ed oro e possedeva altresì due armi magiche: una cintura che gli forniva una forza pari
a quella di 12 uomini ed una cappa che lo rendeva invisibile.
Un giorno il Re dell’Adige decise di maritare la bellissima figlia Similde
e per questo motivo invitò tutti i nobili del circondario ad una gita
di maggio, tutti tranne Re Laurino. Questi decise allora di partecipare comunque, ma come ospite invisibile. Quando sul campo del torneo
cavalleresco ebbe modo di vedere Similde, colpito dalla sua stupenda
figura, se ne innamorò all’istante, la caricò in groppa al suo cavallo
e fuggì a spron battuto.
I combattenti si lanciarono subito all’inseguimento per riportare indietro Similde, schierandosi in breve davanti al Giardino delle Rose. Re Laurino allora indossò la cintura, che gli dava la forza di dodici uomini e si gettò nella lotta. Quando si rese conto che nonostante tutto stava per soccombere, indossò la cappa e si mise a saltellare qua e là nel giardino, convinto di non essere visto. Ma i cavalieri riuscirono ad individuarlo osservando il movimento delle rose sotto le quali Laurino cercava di nascondersi. Lo afferrarono, tagliarono la cintura magica e lo imprigionarono.
Laurino irritato per il destino avverso, si girò verso il Giardino
delle Rose, che lo aveva tradito e gli lanciò una maledizione:
né di giorno, né di notte alcun occhio umano avrebbe potuto
più ammirarlo. Laurino però dimenticò il tramonto e così da allora accade che il Catinaccio, sia al tramonto sia all’alba, si colori come
un giardino di ineguagliabile bellezza.

LA SCELTA DELLA LOCATION
Nebbiù di Cadore è una frazione del Comune di Pieve di Cadore, in provincia di Belluno.
Il piccolo paese, che conta circa 200 abitanti, è attraversato dalla strada principale che si biforca su poche vie secondarie.
Procedendo dritti sulla principale, si supera il piazzale della chiesa di San Bartolomeo, che si trova sul sulla destra, giungendo alla parte più alta e storica del paese. Continuando verso l’alto, la densità delle abitazioni diminuisce fino a terminare con la Chiesetta Vecchia.
Proseguendo ancora, ci si addentra nel bosco e si giunge al ruscello di Rusecco, dove un ponticello conduce al sentiero per la Cascata del Pissandro, principale attrazione del paese.
Purtroppo, da svariati anni, a Nebbiù non è più presente nessuna attività commerciale, l’ultima rimasta, il bar del paese, chiuse nel 2017.
Bisognoso di ripopolare il proprio turismo e ansioso di condividere le proprie tradizioni con i visitatori, Nebbiù di Cadore è il primo paese di montagna dove prenderà vita il progetto delle Leggende Alpine.
POSIZIONAMENTO PERSONAGGI SU ITINERARIO

RIELABORAZIONE PERSONAGGI

IL CONTESTO

IL GIARDINO DELLE ROSE
PUNTO 2
Il Giardino delle Rose è rappresentato dall’elemento naturale della pigna, quest’ultima viene colorata a piacere con delle vernici specifiche elencate qui sotto, su consiglio della Commissione CAI.
Prodotto marchiato Franchi&Kim per piscine a clorocaucciù.

IL PROTAGONISTA

RE LAURINO
PUNTO 3
La rielaborazione del protagonista, nonché Re Laurino, avviene tramite
la tecnica dello “Yarn bombing”, che utilizza pezzi di lana intrecciati per abbellire, in questo caso, un albero dalle radici possenti e dai rami poco fioriti. È vivamente consigliato l’utilizzo di un esemplare di faggio.
Lo “Yarn bombing” è eseguita con i ferri e/o ad uncinetto.

LA PRINCIPESSA

SIMILDE
PUNTO 4
Grazia e raffinatezza, due caratteristiche che spesso accomunano le pricipesse e regine delle favore, sono espresse da leggere decorazioni poste sui rami di un esemplare di abete. Questa tipologia, presenta lunghi e cadenti rami, i quali con la forza del vento, assieme ai nastri applicati, sembrano danzare dolcemente.

I CATTIVI

I COMBATTENTI
PUNTO 5
Come un esercito schierato, dei semplici rami e bastoni sono posti in verticale a creare una barriera. A simboleggiare la varietà di guerrieri,
si tingono gli elementi con tinte differenti.
Prodotto marchiato Franchi&Kim per piscine a clorocaucciù.

L’AIUTANTE

IL CAVALLO
PUNTO 6
Ad imitazione della fuga a cavallo di Re Laurino e Similde, il personaggio del cavallo è realizzato utilizzando un albero caduto, sul quale sono posti due fette di tronco, come fossero selle equestri.
Prodotto marchiato Franchi&Kim per piscine a clorocaucciù.
FINE ITINERARIO
Con all’arrivo alla Cascata del Pissandro e la scoperta dell’ultimo personaggio, l racconto della leggenda è terminato, si può quindi procedere tornando verso il paese.
Il punto numero 7, indicato nella cartina geografica, indica un punto panoramico, dal quale, con un po’ di fortuna e tempismo,
si potrà apprezzare il fenomeno dell’enrosadira, spiegato nella leggenda di Re Laurino.
Posizionandosi nel punto panoramico, che affaccia sulla valle, accanto alla chiesa di San Bartolomeo si può apprezzare la vista del Picco di Roda, montagna che spesso, al tramonto e all’alba, tinge le proprie pareti di rosa.
Come anticipato, a completamento dell’escursione, l’organizzatore attenderà, in un punto segnalato dall’applicazione digitale, gli esploratori, i quali potranno ritirare un piccolo premio marchiato Made in Alpi.
Per quanto riguarda Nebbiù di Cadore è indicata come meta, il bar del paese, ma la scelta della location più adeguata, spetterà all’ente organizzatore in questione.
LEGGENDE ALPINE
a cura di
GIORGIA ZIN
Politecnico di Milano
Design Alpino
Prof. Aldo Faleri e Roberto Domenico Boni
Giorgia Zin
+ 39 346 3461262
giorgia.zin@gmail.com